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LETTERA APOSTOLICA

MOTU PROPRIO

 

DEL SANTISSIMO SIGNORE NOSTRO GIOVANNI

PER DIVINA PROVVIDENZA PAPA XXIII

 

CON LA QUALE SI DECORA

L'ACCADEMIA MARIANA INTERNAZIONALE DEL TITOLO DI ACCADEMIA PONTIFICIA

​

In questo tempo possiamo constatare come il culto mariano stia avendo un maggiore incremento; poiché le arti e gli studi teologici sembrano competere affinché si irrobustiscano e aumentino la fede e pietà del popolo cristiano verso la Vergine Maria, che lei stessa, mossa dallo Spirito Santo, nel suo ammirabile cantico profetizzò: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata» (Lc 1,48). Molto opportunamente, su ciò il nostro predecessore Pio XII, nella Costituzione Apostolica  Munificentissimus Deus scrisse: «ci è di grande conforto vedere che, mentre la fede cattolica si manifesta pubblicamente più attiva, si accende ogni giorno sempre più la devozione verso la Vergine Madre di Dio, e quasi dovunque è stimolo e auspicio di una vita migliore e più santa. Per cui, mentre la Santissima Vergine compie amorosissimamente l'ufficio di madre verso i redenti dal sangue di Cristo, la mente e il cuore dei figli sono stimolati con maggiore impegno a una più amorosa contemplazione dei suoi privilegi» (Pius XII, Munificentissimus Deus). Di conseguenza, da questo movimento tanto della dottrina come della pietà mariana, ha avuto la sua origine l'Accademia Mariana Internazionale. Essa infatti è stata fondata con il fine di: «promuovere e animare soprattutto gli studi scientifici tanto speculativi quanto storico-critici sulla Vergine Maria» (Statuta Academiae, art. 1); e, per conseguire questo fine, curò la pubblicazione di diverse collezioni. Un'altra decisione presa, appunto, è anche «che in tempo opportuno si celebrino i Congressi Mariani Internazionali, settimane e conferenze, o dibattiti mariani» (Statuta Academiae, art. 2), i quali, come si è visto, hanno avuto un ottimo risultato, particolarmente i Congressi celebrati con grande affluenza di gente negli anni 1950, 1954 e 1958, dei quali si sono pubblicati gli Atti con i titoli «Alma Socia Christi», «Virgo Immaculata», «Maria et Ecclesia». Da tutto questo appare eloquentemente come l'Accademia abbia contribuito al progresso della dottrina e della pietà mariana. Per questi frutti tanto squisiti, conseguiti dalla ricordata Accademia, considerandoli con attenzione, abbiamo deciso di decorarla con il titolo,  i diritti e i privilegi di Accademia Pontificia. E' nostro desiderio che questa nostra Accademia come ha fatto sin oggi, così abbia premura di adoperarsi per l'avvenire in modo amichevole unendo le forze e gli intenti con tutte le altre Accademie e Società Mariane che esistono in tutto il mondo per contribuire a dare lode ed onore alla Vergine Maria, secondo le norme del nostro predecessore Pio XII, date in occasione del secondo Congresso Mariologico Internazionale (PIUS XII, Nuntius radiophonicus iis qui interfuerunt Conventui Internationali Mariologico-Mariano Romae habito), dove opportunamente si avverte che la mariologia, basata su sani e solidi fondamenti, non deve andare oltre la verità per effetto d'una falsa e smoderata audacia, né deve essere ristretta in limiti troppo angusti nel considerare quella peculiare dignità propria della Madre di Dio e dell'Alma Socia di Cristo Redentore. Inoltre, perché i Congressi Mariologico-Mariani si possano celebrare in maniera stabile in tutte le nazioni, determiniamo sia loro preposto un peculiare e stabile Consiglio, che sarà eretto nella stessa Accademia. Tutto questo per l'onore di nostro Signore Gesù Cristo, che è l'unico Mediatore tra Dio e gli uomini, così come per lode della Beatissima Vergine Maria, nostra Madre, la quale, ci compiace ripetere, con il nostro predecessore Leone XIII, è chiamata «la grande protettrice della Unità Cristiana» (LEO XIII, Adiutricem populi), e che già dall'antichità la Chiesa ha venerato come madre dell'unità cattolica, cioè Madre che unisce il Capo al Corpo, Cristo alla Chiesa, lo Sposo alla Sposa, per la quale - come insegna il Damasceno - «siamo iscritti tra i cittadini dell'unica santa, cattolica e apostolica Chiesa» (Giovanni Damasceno, PG 96, 656). Questo è quello che noi con questa Lettera Motu proprio stabiliamo e determiniamo, senza che nulla vi si opponga.

 

Dato in Roma, in S. Pietro,

giorno 8 dicembre, festa dell'Immacolata Vergine Maria, nell'anno 1959,

secondo del nostro pontificato

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